Brda è la parte del territorio collinare del Collio che si trova in territorio sloveno. L’area geografica collinare è posta tra il fiume Isonzo ed il suo affluente di destra, lo Iudrio. Per le sue peculiarità viene definita la Toscana di Slovenia .
Le colline di Brda sono cosparse ovunque di villaggi , tutti circondati dal verde, da vigneti , frutteti e oliveti , disposti per lo più su terrazze, in mezzo ai quali serpeggiano strade e sentieri tra cui il Cammino della pace e l’Alpe Adria Trail. Il nome di alcuni paesi di Brda deriva da specie di quercia: Dobrovo da “dob”, la farnia, Cerovo e Cerje da “cer”, il cerro, Gradno da “graden”, il rovere.
La tipica architettura locale con le casse rustiche in legno spesso intarsiate, le ben 27 chiese e chiesette , i castelli ed i borghi fortificati rendono questo territorio molto interessante, in grado di soddisfare anche il visitatore più esigente.
I panorami sono magnifici in ogni direzione e l’enogastronomia è di prim’ordine.
Questo itinerario e gli altri due qui proposti sfruttano alcuni tratti degli otto itinerari escursionistici ben tabellati che prendono il nome da antiche varietà di ciliegie di Brda; la rete dei Sentieri dei fiori di ciliegio ha uno sviluppo di oltre 80 km.
Nota: Le chiese sono solitamente chiuse ma qui trovate i numeri di telefono per organizzare una visita.
Descrizione
Troviamo facile parcheggio di fronte all’ingresso ovest del castello di Dobrovo .
Dobrovo prende il nome dalla quercia (“dob”) che un tempo era l’albero più diffuso di questo territorio; é sede del comune di Brda e della zona di produzione vinicola di Brda.
Il castello di Dobrovo, in stile rinascimentale, è del XVII secolo ma le sue fondamenta sorgono su una struttura di origine medioevale. La costruzione del muro di cinta risale agli inizi del 1600 durante la II Guerra di Venezia, quando il castello aveva un importante ruolo strategico. I primi proprietari furono i Colloredo; si susseguirono i de Catterini-Erzberg di Gorizia, i marchesi di Montecuccoli, i de Baguer. Dopo la II Guerra Mondiale il castello ospitò l'amministrazione militare degli alleati. Dopo il suo restauro, iniziato nel 1979, il castello venne aperto al pubblico subito dopo l'indipendenza della Slovenia nel 1991. Nel castello è esposta la collezione delle grafiche di Zoran Mušič, pittore sloveno famoso in tutto il mondo. Il cortile ospita l’Info Point che offre documentazione di ogni genere su Brda e i dintorni.
A Dobrovo, ad inizio giugno, si svolge il tradizionale Festival delle ciliegie.
Nel piazzale troviamo la mappa di Brda e diversi cartelli indicanti la direzione da prendere se si intende percorrere uno degli itinerari della rete dei Sentieri dei fiori di ciliegio. Iniziamo a pedalare seguendo l’indicazione dell’itinerario n. 1 “Čmpevka” in discesa verso nord-est.
Giunti sull’asfalto svoltiamo a sx e continuiamo in discesa. Appena superati gli edifici della Cantina Goriška Brda, la più grande cantina cooperativa in Slovenia dove si possono degustare ed acquistare gli ottimi vini di Brda, e prima del ponte sul fiume Reka svoltiamo a sx (indicazioni degli itinerari 1, 2, 6 e 7 della rete dei Sentieri dei fiori di ciliegio). Poco dopo la strada diventa sterrata e costeggia il corso d’acqua.
Al termine dello sterrato svoltiamo a dx ed al successivo stop (abbiamo di fronte una stazione di servizio) svoltiamo a sx.
Dopo qualche centinaio di metri abbandoniamo questa strada un po' trafficata e saliamo a dx in direzione Slovrenc. Il villaggio era posto di confine tra la monarchia austriaca e la Repubblica Veneta fino al 1798. La chiesa Sv. Lovrenc (San Lorenzo) è tardo barocca con torre campanaria in stile aquileiese e abside semicircolare.
Dopo un tratto in discesa su asfalto dobbiamo affrontare un duro tratto in salita sempre su asfalto. All’altezza dell’ultima abitazione imbocchiamo un tratturo ripidissimo che si infila nel bosco. Usciti dalla vegetazione un bel tratto in saliscendi ai margini dei vigneti ci porta alla prima abitazione del borgo di Slavče. Svoltiamo a dx seguendo l’indicazione dell’itinerario n. 1 “Čmpevka”.
Qui dobbiamo fare molta attenzione perché la discesa verso il fondovalle è molto ripida ed il fondo è piuttosto insidioso; quindi, per non rischiare, procediamo a piedi. Superato il guado sul torrente Šebeč inizia il ripidissimo tratturo (solo gli allenatissimi riusciranno a percorrerlo in sella) che ci porta a Gradno.
Il paesino ha probabilmente ricevuto il proprio nome da una specie di quercia (il rovere). All’interno della chiesa di Sv. Jurij (San Giorgio) la Via Crucis è stata dipinta, durante la II Guerra Mondiale, dal pittore di fama mondiale Zoran Mušič. Nel paese ci sono due rari esempi di muro a secco realizzati in pietra arenaria locale, uno dei quali “sostiene” il più vecchio uliveto di Brda.
Procediamo su asfalto in leggera salita lasciandoci alle spalle il villaggio di Gradno e giungiamo alle porte di Višnjevik. E’ uno dei pochi villaggi di Brda a non avere la propria chiesa. Nel Medioevo il paesino vantava il "Rittersberg", il più antico castello a Brda i cui resti non si sono conservati. Orgoglio di questo piccolo borgo è di aver dato origine al vitigno di ribolla, menzionato nelle fonti scritte già nel 1336. E’ da sempre noto che la migliore ribolla viene prodotta proprio a Gradno, Krasno e Višnjevik dove, all’inizio di maggio, si festeggia la Festa della ribolla e dell’olio d’oliva.
All’altezza delle prime abitazioni svoltiamo a sx in salita. La striscia d’asfalto segue la cresta di questo colle da cui si gode lo straordinario scenario panoramico di tutta Brda .
Scendiamo verso la strada sottostante che percorriamo per lungo tratto in leggera e costante salita. Si immettiamo sulla strada che sale al monte Korada ed iniziamo a scendere verso Vrhovlje pri Kojskem. All’altezza di un bivio scorgiamo di fronte a noi un ripido sentiero che si inoltra nel bosco: infiliamoci. Ci porta sull’altura ove è posta la chiesa di Maria Ausiliatrice, di pellegrinaggio, tardo barocca, consacrata alla Vergine Maria e da cui si gode una vista bellissima.
Scendiamo dal colle, attraversiamo il villaggio ed arriviamo sulla strada Brda-Plave: svoltiamo a dx in leggera salita. Scolliniamo e ci godiamo una bella e veloce discesa. Dopo le prime abitazioni di Gonjače svoltiamo a dx seguendo l’indicazione “Vinska cesta” (Strada del vino) e in lunga e leggera discesa arriviamo a Vedrijan.
Durante la I Guerra Mondiale il villaggio ospitava l’ospedale ed il centro per i profughi provenienti da altri paesi di Brda. Sul Vedrijanšček, il ruscello sotto il villaggio, un tempo macinavano cinque mulini dei quali si è conservato solo uno. Vedrijan è visibile da qualunque punto di Brda perché la sua splendida chiesa di San Vito ed il suo campanile del XVI secolo dominano le vallate da posizione rialzata .
Proseguiamo, teniamo la dx, imbocchiamo una ripida via in discesa che passa sotto un arco ed usciamo dal villaggio. Affrontiamo la ripida discesa che offre begli scorci sulla valletta sottostante . Prima di raggiungere il fondovalle, in corrispondenza di un tornante, imbocchiamo a sx un tratturo (qui il nostro itinerario si sovrappone agli itinerari 1 “Čmpevka” e 3 “Drugmbernca” della rete dei Sentieri dei fiori di ciliegio).
Procediamo in leggero saliscendi fino ad incontrare l’indicazione dell’itinerario n. 3 “Drugmbernca” della rete dei Sentieri dei fiori di ciliegio: imbocchiamolo a dx. Si tratta di un tratturo ripidissimo, difficile da percorrere in sella; armiamoci di pazienza e spingiamo la bici per circa 300 m. Quando la pendenza ed il fondo risultano per noi più pedalabili risaliamo in sella e raggiungiamo la prima bella abitazione del villaggio di Imenje dove ritroviamo l’asfalto . Continuiamo a salire ed arriviamo ad un bivio, dove andiamo a sx, sempre su asfalto, ancora in salita ma meno faticosa. Dopo l’ultima abitazione ritorniamo su sterrato e dopo circa 300 m scolliniamo sotto la Torre panoramica Gonjače. Proseguiamo fino ad incrociare l’asfalto, svoltiamo a dx in salita e raggiungiamo il piazzale della torre (23 m, 144 gradini) . Dalla cima si gode una meravigliosa vista panoramica a 360 gradi: il Collio, le Alpi Giulie e Carniche, le Dolomiti, la Pianura Friulana, il Golfo di Trieste, il Carso, la valle del Vipacco e la Selva di Tarnova .
Ritorniamo sui nostri passi, allo stop svoltiamo a dx e scendiamo velocemente verso Šmartno (San Martino di Quisca).
Il borgo, situato sulla sommità di una collina che il poeta Gradnik paragonò ad un nido d'aquila, è racchiuso da una cinta muraria a merlatura guelfa con tre torrioni circolari . Venne menzionato per la prima volta nel 1317. Il muro di cinta fu probabilmente costruito all'epoca delle guerre tra gli Asburgo ed i Veneziani nei primi anni del 1500 e la gente vi trovò riparo all'epoca delle incursioni turche. I borghi fortificati di questo tipo vengono chiamati Tabori. Šmartno fu un importantissimo punto strategico sul confine tra l'Austria e Venezia facendo parte della catena delle fortificazioni Števerjan – Kojsko – Šmartno – Vipolže. I veneziani per due volte tentarono di occupare il Collio ma uscirono sconfitti da entrambe le guerre.
Le case del centro storico , composto da labirintiche e strette viuzze , sono raccolte concentricamente attorno alla chiesa di San Martino (Šmartno) che ha dato il nome al paese. Uno dei torrioni di difesa della fortezza oggi funge da campanile dell'imponente chiesa barocca che vanta al suo interno tre notevoli altari in marmo ed il presbiterio e la Via Crucis dipinti del pittore Tone Kralj . Interessante anche la Casa gotica che porta questo nome per il portale gotico in pietra che oggi conduce verso la cantina. Alcune botteghe di artisti ed artigiani e varie foto in bianco e nero, che consentono di confrontare l’aspetto odierno con quello dei tempi passati, impreziosiscono la visita a questo bel borgo. Alcuni locali offrono l’occasione per degustare i piatti tipici della cucina slovena.
Ogni anno, durante il secondo weekend di novembre, vi si celebra la Festa di San Martino. Nelle cantine delle vecchie case abbandonate è possibile degustare vini di qualità di oltre 30 produttori di vino di Brda e del Collio goriziano. All'interno delle mura, oltre a programmi culturali e di intrattenimento, varie bancarelle offrono i prodotti tipici della cucina casalinga di Brda.
Usciamo dal parcheggio a nord del borgo, superiamo la strada Dobrovo-Plave e, seguendo l’indicazione dell’itinerario n. 3 “Drugmbernca” della rete dei Sentieri dei fiori di ciliegio, imbocchiamo la stretta viuzza che scende ripidamente. Il breve tratturo finale (prestare massima attenzione) ci porta sulla strada Šmartno-Vipolže che seguiamo fino a Kozana.
Il villaggio è noto per la produzione di frutta dal gusto saporito che già prima della Grande Guerra le donne di Kozana vendevano nelle città e nei villaggi turistici dell’Austria. Il campanile della chiesa di Sv. Hieronim (San Geronimo) è decisamente singolare: la parte terminale é infatti a forma di tempietto .
Ritorniamo nella piazzetta dove si trovano alcune lapidi commemorative e prendiamo la stretta viuzza che scende alla destra del monumento. Il tratto che stiamo per affrontare per raggiungere il fondovalle è tra i più entusiasmanti di questo itinerario. Oltre ad essere immerso magnificamente tra vigneti, frutteti ed uliveti, offre degli scorci panoramici verso Šmartno e Kozana semplicemente spettacolari .
Al primo bivio andiamo a sx mentre al secondo andiamo a dx seguendo l’indicazione dell’itinerario n. 4 “Kozanka” della rete dei Sentieri dei fiori di ciliegio.
Al termine della ripida discesa, poco prima di un corso d’acqua, sterziamo decisamente a sx e proseguiamo in direzione sud, in piano, su fondo solitamente molto fangoso (una parallela permette fortunatamente di aggirare il tratto peggiore lungo alcune decine di metri). Superato il fango pedaliamo per un trentina di metri su fondo roccioso coperto, nei periodi più umidi, da pochi cm d’acqua corrente quindi guadiamo con facilità un piccolo torrente (l’acqua è profonda 10-15 cm).
Lo sterrato di fondovalle corre ora sinuoso e privo di particolari difficoltà tra i vigneti ; ad un certo punto si sovrappone all’itinerario n. 4 “Kozanka” della rete dei Sentieri dei fiori di ciliegio e ci porta sulla strada che dal valico di confine di Castelletto-Versa porta a Dobrovo; svoltiamo a dx e ci dirigiamo proprio verso il nostro traguardo.
Percorsi però circa 400 m decidiamo di farci male. Seguendo le indicazioni dell’Alpe Adria Trail e dell’itinerario n. 7 “Bjla cpika” della rete dei Sentieri dei fiori di ciliegio imbocchiamo a sx la salita che, in sterrato prima e in asfalto poi, con pendenze sempre più impegnative ci porta in centro a Medana. Giunti davanti la chiesa dell'Assunzione svoltiamo a dx ed in discesa usciamo dal paese. In corrispondenza di un ampio parcheggio sterrato imbocchiamo a sx una bella strada asfaltata tra i vigneti. Tralasciamo la prima diramazione che sale a dx, proseguiamo e imbocchiamo la successiva diramazione di dx. Saliamo tra le abitazioni, svoltiamo alla prima diramazione di sx (indicazioni itinerario n. 1 “Čmpevka” della rete dei Sentieri dei fiori di ciliegio e “Alpe Adria Trail”) e continuiamo a salire fin sotto a quello che sembra un grande cipresso; in realtà è un’antenna della telefonia mobile ben camuffata e quindi integrata al 100% nel circostante ambiente naturale .
Da qui in veloce discesa su sterrato raggiungiamo il castello di Dobrovo , nostro punto d’arrivo.